Muoversi 4 2022
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I LOW CARBON FUELS APPRODANO ANCHE A “NEXT MOBILITY EXHIBITION 2022”

I LOW CARBON FUELS APPRODANO ANCHE A “NEXT MOBILITY EXHIBITION 2022”

Dal 12 al 14 ottobre scorsi si è tenuta a Milano la prima edizione di Next Mobilty Exhibition, il nuovo progetto della Fiera Milano per raccontare potenzialità, vantaggi e inclusività della mobilità a basso impatto ambientale. Un evento che ha visto la partecipazione di oltre 110 aziende e numerosi convegni e workshop nel corso dei quali si è raccontata la realtà composita della mobilità del futuro, in cui innovazione e tecnologia saranno protagoniste. A seguire un breve resoconto del workshop “Il ruolo dei low carbon fuels per la decarbonizzazione dei trasporti” organizzato da unem in qualità di partner nella giornata di chiusura della manifestazione.

Il workshop si è posto l’obiettivo di approfondire, sulla base di uno studio promosso da unem in collaborazione con Innovhub–SSI e Politecnico di Milano, le potenzialità dei LCF più innovativi che, in sinergia con l’elettrificazione dei veicoli, possono concorrere in modo efficace ed efficiente a raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2.

Prodotti che nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” sono pienamente considerati in campo marittimo e aereo, dove, allo stato delle tecnologie, non esistono alternative impiegabili su vasta scala in grado di abbattere le emissioni climalteranti, ma ancora trascurati in relazione al loro impiego nel segmento stradale per il quale la normativa comunitaria in via di definizione prevede la pressoché completa elettrificazione.

Ad aprire i lavori è stato Angelo
Lunghi
di Innovhub-SSI che ha illustrato le principali conclusioni dello studio che si è occupato di verificare la fattibilità di un impianto pilota per la produzione di e-fuel in Italia con l’obiettivo di acquisire esperienza diretta su tecnologie di buona maturità per uno sviluppo commerciale. Da un punto di vista tecnico, Lunghi ha spiegato che “la tecnologia ritenuta più promettente per la sintesi di combustibili da processi Fischer-Tropsch è quella basata su reattore multi-tubolare a letto fisso e produzione di idrogeno tramite elettrolisi da acqua a bassa temperatura, anche se non sono state escluse ipotesi alternative in grado di essere inserite nella tipica configurazione impiantistica di una raffineria. Esiste un’adeguata conoscenza tecnologica, ma il problema ora sono i costi dell’energia impiegata e la sua intermittenza”.

Dal canto suo il presidente di unem, Claudio Spinaci, ha detto che “il downstream petrolifero è fortemente impegnato sullo sviluppo dei low carbon fuels che sono una soluzione concreta ed immediata per la decarbonizzazione di tutti i segmenti dei trasporti. Con questo studio e con quello che abbiamo realizzato in collaborazione con il Rie di Bologna dedicato al solo trasporto stradale che abbiamo anticipato nella nostra ultima assemblea e che presenteremo integralmente a breve, volevamo dimostrare che questi prodotti sono già una soluzione, come nel caso dei biocarburanti, ma anche che il loro reale sviluppo dipende da alcuni fattori abilitanti che oggi non ci sono. Se l’Europa non rivede il suo approccio che tende ad escludere qualsiasi tecnologia che non sia l’elettrico non solo non raggiungeremo gli obiettivi ma perderemo filiere industriali importanti”. Dello stesso parere Alessandro Bartelloni, Direttore di FuelsEurope, che ha illustrato il piano dell’industria europea che ha un obiettivo chiaro ossia “raggiungere la neutralità carbonica al più tardi entro il 2050 con prodotti a zero emissioni nette ed investimenti in nuove tecnologie nell’ordine di 650 miliardi di euro. Serve però un approccio non-discriminatorio da parte dell’Europa e per questo abbiamo chiesto di rivedere l’attuale proposta sul phase-out dei motori a combustione interna, inserendo una clausola che dopo il 2035 permetta ai veicoli tradizionali immatricolati di funzionare esclusivamente con combustibili climaticamente neutrali. Il trilogo in programma 27 ottobre deciderà sul futuro del trasporto e quello che stiamo cercando di fare e rendere logico un percorso illogico”.

Ma veramente i consumatori sono pronti a passare all’elettrico? Secondo Antonio Sileo, Direttore dell’osservatorio Innov-E di I-Com, “i numeri delle nuove immatricolazioni ci dicono che le BEV, che rappresentano solo il 3,6% del mercato, non stanno andando bene. Da inizio anno il calo è superiore al 23%, a fronte di una flessione complessiva del 16,3%, nonostante gli incentivi in vigore dal 16 maggio. Di contro, le radiazioni sono diminuite di un terzo, segno che i consumatori sono in difficoltà nel cambiare auto o peggio non ne trovano di rispondenti ai loro bisogni e dunque si tengono (stretta) quella che hanno.

La riprova che è illogico lavorare solo sulle automobili trascurando i carburanti, che anche nel caso dei nuovi a zero emissioni nette, impattano positivamente sull’intero parco circolante”.

È stata poi la volta di Francesco Ciro Scotto, Direttore Studi e Ricerche della Fondazione Caracciolo che fa capo all’Aci, il quale ha ricordato come su questi temi la Fondazione abbia condotto più di uno studio con l’obiettivo ultimo di “affrontare l’evoluzione energetica dei trasporti partendo dai numeri, dall’analisi delle caratteristiche del nostro sistema energetico, nonché dalla valutazione realistica dei tempi di superamento delle fonti fossili. Nel nostro ultimo lavoro presentato a fine 2021 abbiamo parlato di transizione ‘eco-razionale’ nella mobilità”. “Purtroppo, ha sottolineato, molte delle preoccupazioni che avevamo evidenziato si sono materializzate soprattutto per quanto riguarda i rischi economici e sociali di una transizione accelerata che non sappia coniugare i processi di elettrificazione dei trasporti – e non solo – con un parallelo incremento delle fonti rinnovabili”. In questo contesto un importante contributo lo ha portato Michal Kubicki che segue per conto della DG Move i lavori della “Renewable and Low-Carbon Fuels Value Chain Industrial Alliance” istituita lo scorso anno dalla Commissione europea. “La decarbonizzazione è una sfida e l’alleanza, ha detto, e proprio per questo sta lavorando sullo sviluppo dei combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nei settori del trasporto navale e aereo. Non trascuriamo però anche il loro uso nel trasporto stradale per far sì che si mettano in moto le necessarie economie di scala”. A tirare le file della giornata è stato Giovanni Perrella del Ministero della Transizione ecologica, che ha ribadito l’impegno del ministero nel cercare di allargare le possibilità dei low carbon fuels. Crediamo che, vista la situazione generale dell’Europa e delle conseguenze economiche della guerra, ci possa essere spazio per alcuni aggiustamenti e stiamo definendo insieme agli altri ministeri alcune possibili modifiche da proporre insieme a paesi che ci possono supportare in questa direzione. Stiamo anche lavorando all’aggiornamento del Pniec e qualche modifica ci sarà soprattutto per i biocarburanti e i low carbon fuels perché ne serviranno di più visti i nuovi target e l’evoluzione del parco auto. Aspettiamo nuove indicazioni dal nuovo Governo ma credo che dovremo accelerare su questa strada”.

Unem a Fuels Mobility

Dal 12 al 14 ottobre si è tenuta presso la Fiera di Bologna la manifestazione Fuels Mobility, il tradizionale appuntamento dedicato alle stazioni di servizio e alla loro trasformazione verso punti vendita multiservizi e multienergy. Unem, in qualità di patrocinatore della manifestazione ha organizzato alcuni workshop.

I PUNTI VENDITA PER LA MOBILITÀ: AMBIENTE TRA ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITÀ (12/10/22)

Al convegno sono intervenute alcune delle aziende associate che partecipano al Progetto riqualificazione ambientale di unem: Mares (Claudio Carusi), Enirewind (Valentina Rosetti), Petroltecnica (Marco Mendola), Ramboll (Arianna Pantano), Stantec (Luca Piccapietra). Enirewind e Mares hanno affrontato il tema dell’impiego di tecnologie alternative a quelle tradizionali che possono essere poco sostenibili dal punto di vista ambientale.  Ciò a causa dei tempi e costi associati all’intervento, anche a causa della produzione di rifiuti, della generazione di scarichi idrici e del consumo di energia elettrica. Petroltecnica ha presentato le soluzioni per il recupero dei terreni contaminati in un’ottica di economia circolare. Ramboll ha illustrato della loro piattaforma SURE per la valutazione semi-quantitativa della sostenibilità degli interventi di bonifica e Stantec ha chiuso con una fotografia dei punti vendita del futuro per la progressiva introduzione dei nuovi carburanti necessari alla transizione energetica.

DIGITALIZZAZIONE DEI PAGAMENTI E SICUREZZA NELLA DISTRIBUZIONE CARBURANTI (13/10/22)

Il convegno ha trattato il tema della progressiva digitalizzazione dei pagamenti sulla rete carburanti che ha consentito di aumentare sempre di più la quota degli incassi tracciati con ricadute positive per il contrasto all’illegalità, per la sicurezza dei lavoratori e per la tutela delle strutture distributive.Le nuove tecnologie di pagamento, introdotte a vantaggio di tutti hanno richiesto uno sforzo congiunto da parte delle aziende petrolifere e dei principali player dei circuiti di pagamento. Ne hanno parlato Eni Energy Evolution (Alessandro Moretti e Stefania Semenza), Kuwait Petroleum Italia (Stefano Salvatori), Tamoil Italia (Bruno Tintori) che hanno raccontato gli investimenti delle rispettive aziende per il mantenimento degli alti standard tecnologici raggiunti, tra cui l’introduzione di sistemi di pagamento per prossimità (NFC) o con carte contactless e la digitalizzazione dell’intero impianto con possibilità di rifornimento attraverso App.

Bancomat Spa (Luca Moriello), Visa Italia (Filippo Manca), Wordline (Mirko Spagnolatti) dal canto loro hanno ribadito l’importanza del mercato dei pagamenti digitali rappresentato dal settore petrolifero che, dopo la GDO, rappresenta la seconda categoria merceologica con il maggior spesa PagoBANCOMAT (circa l’11%).

Ha chiuso l’evento Trackfuel che ha illustrato una soluzione proprietaria di un sistema antifrode carburante che consente di tracciare e contabilizzare l’effettivo carburante immesso nel serbatoio.

I PUNTI VENDITA ENERGIE PER LA MOBILITÀ: LA RETE ITALIANA DEL FUTURO (14/10/22)

Un convegno dove si è parlato delle sfide che il settore della distribuzione carburanti è chiamato ad affrontare per trasformarsi e rinnovarsi, in coerenza con l’impegno europeo a favore della decarbonizzazione e della transizione energetica.

La rete italiana, infatti, è ancora attualmente caratterizzata da un elevato numero di punti vendita con ridotta attività non oil ed erogati medi inferiori rispetto agli altri Paesi europei. Da tale consapevolezza ha preso avvio il convegno, moderato da Massimiliano Giannocco, Responsabile Rapporti con le Istituzioni e gli enti locali di unem, che ha visto la partecipazione di alcuni rappresentanti delle aziende associate: Mario Ferro, Responsabile Marketing e Servizi Rete di Eni, Nazzareno Mandolini, Coordinatore Sviluppo Non oil e Brand di Q8, e Silvia Gadda, Sales & Marketing Director di Tamoil. Nel corso degli interventi e del successivo dibattito, i relatori hanno puntualmente illustrato la loro visione del futuro della rete, presentando al contempo idee, progetti e la realizzazione degli impianti del futuro: i punti vendita energie per la mobilità, una rete in grado di offrire agli utenti servizi di qualità, con attenzione primaria alla sostenibilità ambientale, alla diffusione dei carburanti alternativi e alle attività integrative sia commerciali che di assistenza all’auto e all’automobilista.